venerdì 27 giugno 2008

Qui è meglio di quì

Ebbene sì, Controcorrente presenta la sua terza iniziativa:
Qui è meglio di quì
Come al solito, se volete partecipare potete rispondere a questo post o andare direttamente nel topic dell'iniziativa, cliccando sul banner.

Chissà se qualcuno finalmente imparerà come si scrive 'qui'... ma ho i miei dubbi.

martedì 17 giugno 2008

In memoria di... Mario Rigoni Stern


Ieri, 16 giugno, si è spento uno dei maggiori esponenti della nostra letteratura, Mario Rigoni Stern. Colui che, nel 1953 ha esordito e raccontato le spiacevoli avventure degli alpini durante la ritirata di Russia, vissuta in prima persona dall'autore, ne "Il sergente nella neve".
Altre opere di rilievo di Rigoni Stern sono "Il bosco degli urogalli" e "Uomini, boschi e api", raccontano la sua terra natale (l'Altopiano di Asiago); scrisse la sceneggiatura de "I recuperanti", girato da Ermanno Olmi ed ambientato il giorno dopo la Grande Guerra.
Nel 1998 ricevette la laurea honoris causa in scienze forestali ed ambientali all'Università di Padova e nel 2007 quella in scienze politiche all'Università di Genova.

Arrivederci, maestro.

"Chi lo avrebbe mai detto che lo sarei diventato anch'io, un autore? Ma forse, in fondo in fondo, quando scrivevo in segreto il mio diario lo speravo."

sabato 14 giugno 2008

La piaga della società #1

Buongiorno, eccomi qui ad inaugurare il blog con un post vero e proprio, non di presentazione come il precedente.

Tra i commenti al post su Rocca ed i suoi insulti, è scaturita una discussione (molto piccola, visto che poi nessuno ha voluto dire di più) sull'editoria a pagamento.

Attenzione: Ciò che troverete qui sotto è una mia libera interpretazione del fenomeno Casa Editrice A Pagamento. Non sono cose assolute ed immutabili, anzi, ben venga chi riesce a farmi cambiare idea; queste sono solo opinioni del tutto personali.

Riporto ciò che ho detto sulla suddetta e spiegherò il perché di tanta convinzione.

Chi pubblica a pagamento non può essere considerato un autore perché o è stato respinto anche dalle case editrici che adesso pubblicano chiunque o vuole gridare al mondo "Ehi, ho pubblicato anch'io!", solo per darsi importanza. Chi pubblica a pagamento non può essere considerato autore perché non ha avuto la possibilità di percorrere una strada tortuosa per arrivare dove è arrivato. Chi pubblica a pagamento non può essere considerato autore perché non ha talento.

Sono convinta di ciò che ho detto, soprattutto dell'ultima frase. È vero, ormai le case editrici normali pubblicano chiunque (Troisi, Moccia&co. ne sono degli esempi), le case editrici a pagamento, tuttavia, sono ancora peggio delle altre, perché non offrono nulla a chi pubblica con loro, in quanto fanno solo il proprio interesse e vige la regola Più pubblico, più guadagno.
Nella loro logica non è un ragionamento tanto sbagliato, fanno un lavoro sporco – sembra quasi la mafia –, ma lo fanno con stile, anche se pubblicano chiunque mandi loro un manoscritto.
Questo è l'esempio del signor Rocca: persona senza il minimo talento per la scrittura, che si crede un dio solo perché ha pubblicato e l'ha fatto con una casa editrice a pagamento. Tre peccati in una volta sola.
Ma torniamo al mio intervento e analizziamo punto per punto:

Chi pubblica a pagamento non può essere considerato un autore perché o è stato respinto anche dalle case editrici che adesso pubblicano chiunque o vuole gridare al mondo "Ehi, ho pubblicato anch'io!", solo per darsi importanza.

Come ho già affermato, le case editrici ormai pubblicano chiunque e non sarebbe materialmente possibile che qualcuno venga respinto. Nell'eventualità in cui succeda proprio questo, ecco che spunta fuori l'idea della casa editrice a pagamento che ti dà quello che vuoi, come lo vuoi, al prezzo che vuole lei. Tipico esempio di furto legalizzato.
Un autore respinto e che smania di vedere la sua opera in libreria non potrà far altro che sganciare soldi per questo intento, anche se l'opera in questione sarà mille volte più scadente di qualsiasi altra pubblicata da una casa editrice normale.
Il servizio di editing che dovrebbe essere eccellente nelle più grandi case editrici, in quelle a pagamento non c'è, è inesistente, anche se sul contratto che vi fanno firmare c'è scritto che sottopongono l'opera ad editing, non è così. L'opera come la mandate voi, così viene stampata, errori di battitura, di ortografia, tempi verbali scombinati, ecc. rimangono tali e quali.

Attenzione: Ci sono anche case editrici a pagamento più serie e sottopongono il manoscritto ad editing, ma sono talmente rare che un esordiente che non sa un tubo non le scoverà mai, sono ben nascoste. Qui, tuttavia (e per fortuna), non si vuole fare di tutta l'erba un fascio.

Chi pubblica a pagamento non può essere considerato autore perché non ha avuto la possibilità di percorrere una strada tortuosa per arrivare dove è arrivato.

Vero anche questo. La pubblicazione a pagamento non offre la cosiddetta gavetta ad un esordiente, ma offre (scusate la ripetizione) una scorciatoia bella e buona per non ricevere ulteriori rifiuti da coloro che potrebbero avere tra le mani il manoscritto.
È un po' come la ragazza che vuole fare carriera in poco e va a letto con chiunque le garantisca fama e notorietà.

Chi pubblica a pagamento non può essere considerato autore perché non ha talento.

In questo credo fermamente, se uno ha talento ed anche il più deficiente lo capisce, deve essere pubblicato da una casa editrice non a pagamento. È un suo diritto ed è un dovere della casa editrice farlo conoscere al mondo per quello che è: una persona di talento.
Chi pubblica a pagamento, evidentemente, le ha provate tutte e gli hanno sempre detto che non aveva talento. Anche le case editrici non a pagamento possono sbagliare e, visti i "successi" degli ultimi tempi, toppano alla grande.
Nessuno è perfetto.

Ci sono poi le eccezioni. Naturalmente la casa editrice a pagamento è conveniente in alcuni casi:

  • Si vuole vedere la propria opera pubblicata in poco per fare un regalo a qualcuno che ci sta particolarmente a cuore;
  • Si vuole vedere l'opera sotto una luce diversa, con copertina e quant'altro renda il manoscritto presentabile;
  • Si possono avere più copie da distribuire nelle case editrici più grandi (non a pagamento) per far conoscere l'opera*.
* so di gente che ha fatto questo, ma non chiedetemi com'era il contratto stipulato, perché la vedo leggermente dura nei casi normali di editoria a pagamento: la paternità dell'opera è dell'autore, ma di fatto non potrebbe pubblicare con altre case editrici. Naturalmente se questa mia convinzione è sbagliata, ne prendo atto e correggerò.

Come in tutte le cose ci sono i pro ed i contro, ma la mia convinzione resta sempre quella dell'ultima frase: Chi pubblica a pagamento non può essere considerato autore perché non ha talento.

Naturlamente ognuno è libero di pensarla come vuole e se vuole dire la sua – esperienza o meno – è liberissimo di farlo. Siamo qui anche per parlare e discutere su questo.

martedì 10 giugno 2008

Nuova versione di Controcorrente

Buongiorno e benvenuti nella seconda veresione di Controcorrente, blog della sottoscritta e condiviso con Mokonamodoki, Shaya e Dunizel.
La vecchia versione su Splinder esisterà sempre, ma i nuovi articoli verranno scritti e commentati qui. Abbiamo deciso questo cambiamento per rinnovare il blog e ci siamo rese conto che su Splinder non era possibile effettuare le modifiche che interessavano.

Parleremo sempre del mondo della scrittura, amatoriale e non, recensiremo libri e fan fiction (probabilmente i più meritevoli, perché di blog di critica negativa ce ne sono abbastanza), discuteremo molto volentieri con voi su questioni legate alla lingua italiana ed al mondo dei libri, e tanto altro ancora. Vi chiediamo anche di partecipare ai nostri sondaggi, così da sapere come impostare al meglio il nostro lavoro.

Se volete partecipare con noi al blog, avete idee ed argomenti da proporre, potete mandare una mail al solito indirizzo: blogcontrocorrente@gmail.com.

Come detto nel penultimo post su Controcorrente, le iniziative sono state spostate su un nuovo forum, ma presto troveranno spazio qui e potrete aderire direttamente da qui, senza dovervi registrare su qualche forum.

Speriamo di non dover mettere i commenti moderati da subito, quindi vi preghiamo di tenere gli insulti per voi e di avere un atteggiamento maturo. Qualora ci siano commenti che violino le norme di convivenza civile e pacifica, verranno immediatamente cancellati. Come dico sempre: Utente avvisato, mezzo salvato.

Se avete domande potete chiedere e vi sarà risposto, mi sembra di non aver tralasciato niente.

Sperando come sempre nella convivenza pacifica vi saluto e vi auguro buona navigazione.

A presto,
Sandy


Per info e articoli vecchi: Controcorrente