A presto,
Sandy
Pensavate che mi fossi dimenticata di darvi i link, vero? E invece no, quindi eccoli qui:
Questo blog è nato dall'idea, forse un po' abusata ultimamente, di commentare delle cose che succedono nel web, in particolar modo nel mondo della scrittura amatoriale. Speriamo di non offendere nessuno con quello che scriveremo e speriamo anche di avere delle conversazioni civili con tutti quelli che frequenteranno il blog.
Questa è la seconda versione di un blog che si trova su un altro sito, sempre gestito da noi.
Autore: Cecilia Dart-ThorntonBuona lettura^^
Titolo: La ragazza della torre
Titolo originale: The Ill-Made Mute
Anno: 2008
Casa editrice: TEA
Genere: Fantasy
Pagine: 523
Prezzo: € 10.00
Quarta di copertina: Mentre i Cavalieri della Tempesta atterrano coi loro stalloni alati sulla maestosa Torre di Isse, portando ricchezza e prosperità ai nobili dei Dodici Casati, i servi che lavorano nelle viscere della Torre mitigano la loro fatica quotidiana raccontandosi storie e leggende sugli esseri soprannaturali che popolano le sterminate foreste di Erith, un mondo che nessuno di loro ha mai potuto esplorare. Sembra infatti che laggiù si nascondano innumerevoli creature, animate dall’unico scopo di ingannare e uccidere gli uomini: alcune hanno il potere di cambiare forma – come l’Each Uisge –, altre possiedono una malizia letale – come i druegar, una razza di nani neri dagli occhi di fuoco – e altre ancora sono sottili come giunchi, pallide come la nebbia, delicate come le ninfee… ma determinate ad annegare chiunque risponda al loro richiamo. Ad ascoltare queste storie, nascosta nell’ombra, c’è anche una persona muta, dal volto orrendamente deforme e dal passato misterioso, che i servi superstiziosi evitano e disprezzano. Eppure soltanto lei avrà il coraggio di fuggire dalla schiavitù della Torre e affrontare davvero tutte le creature di cui ha sentito parlare, spinta unicamente dal bruciante desiderio di scoprire se qualcuno può guarirla e svelarle il segreto dei suoi ricordi perduti. Il suo viaggio sarà lungo e difficile, punteggiato da insidie in agguato a ogni svolta della strada e dietro ogni albero, ma di certo la porterà a conoscere l’amicizia e forse addirittura l’amore…
Autore: Renata Pisu
Titolo: Mille anni a Pechino. Sotria e storie di una capitale
Anno: 2008
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Collana: Saggi
Genere: Attualità
Pagine: 253
Prezzo: € 17.00
Quarta di copertina: Città un tempo unica al mondo, Pechino è passata in meno di cento anni dal feudalesimo alla modernità o, addirittura, alla postmodernità, transitando per il comunismo: "raccontare" questa realtà è dunque una questione complicata, che Renata Pisu ha risolto intrecciando storia passata e presente, ricordi personali e una vasta conoscenza della cultura cinese in un resoconto coinvolgente e vivido. Il suo approccio, lontano dalla pedanteria accademica come pure dalle monotone elencazioni da guida turistica, riesce a fondere armoniosamente una riflessione profonda e critica sulle caratteristiche della megalopoli attuale con un interessante percorso a ritroso nei secoli, insieme a vivaci ritratti di personaggi, famosi e non, capaci di incarnare più di altri lo spirito del luogo. La Città Proibita e i nuovissimi grattacieli, i "santini" di Mao, diventato una sorta di venerabile antenato, e l'ex fabbrica-modello trasformata in una Factory delle avanguardie artistiche, il vistoso inurbamento di masse di lavoratori venuti dalle campagne e i pechinesi che sloggiano nelle periferie, le tombe degli imperatori Ming e i pacchiani appartamenti dei nuovi ricchi: l'autrice sa restituire con efficaci, colorite pennellate tutta la complessità e insieme il fascino di una capitale che purtroppo, sottolinea con grande malinconia, tra qualche anno sarà totalmente irriconoscibile.
Autore: Renata Pisu
Titolo: Oriente Express. Storie dell'Asia
Anno: 2002
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Collana: Diritti & Rovesci
Genere: Attualità
Pagine: 243
Prezzo: € 15.00
Quarta di copertina: Nell'Introduzione a questo suo ultimo libro, Renata Pisu dichiara di voler raccontare vicende «di uomini e donne che vivono le loro vite in quello che una volta si chiamava 'il misterioso Oriente', un luogo che la nostra immaginazione di occidentali ha costruito e che perciò, di per sé, non esiste». Ecco perché ha scelto di salire metaforicamente, per il suo viaggio, sull'Orient Express, il treno che un tempo viaggiava da Parigi a Istanbul, il mezzo che collegava l'Occidente a un altro mondo, cui non solo la gente comune, ma anche scrittori, poeti e giornalisti hanno sempre attribuito un fascino «esotico» e sul quale hanno elaborato teorie sociali, raffinate fantasie, visioni culturali che avevano spesso il difetto di partire da «qui», e non da «là». L'autrice non commette certo lo stesso errore: il suo itinerario, che si snoda nel tempo lungo l'ultimo decennio del Ventesimo secolo, è un viaggio di conoscenza, di apparoccio sommesso, non aggressivo, a realtà e popoli assai diversi tra loro, accomunati forse, più che dal fascino e dal mistero, dalla tremenda difficoltà di trovare uno spazio, di non soccombere nel villaggio globale dominato dal pensiero unico. Un pensiero formulato, guarda caso, da noi occidentali. Kuwait, Yemen, Bangladesh, Tibet, Indocina, Malesia, Mongolia, Singapore, Taiwan, Hong Kong o Macao diventano altrettante occasioni per incontrare persone, annotare impressioni, indignarsi di fronte a scempi ambientali e, ancor peggio, a tragedie umane, come nel caso delle donne sfregiate dall'acido in Bangladesh. Ma si trasformano anche, grazie alla penna sensibile di Renata Pisu e al suo occhio di acuta osservatrice, in un racconto appassionante, dove si intrecciano sapientemente la Storia e le storie, la ragione e il sentimento, in pagine che possiedono il raro dono dell'onestà intellettuale e della sincerità.
Autore: Dalai Lama
Titolo: Il mio Tibet libero. Un appello di umanità e tolleranza
Anno: 2008
Casa editrice: Apogeo
Collana: Urra
Genere: Attualità
Pagine: 132
Prezzo: € 9.00
Quarta di copertina: Il Dalai Lama, capo di Stato e guida spirituale dei Tibetani, gioca un ruolo decisivo nel conflitto con la Cina. Dal suo punto di vista l'unica soluzione possibile è una coesistenza pacifica e fiduciosa, che non può essere raggiunta con la violenza. Questo libro raccoglie i testi dei discorsi più significativi del Dalai Lama sul conflitto in corso nel Tibet, permettendo di ripercorrere le tappe che nel tempo ne hanno segnato la visione politica. Un compendio importante in un momento in cui su questi temi si giocano fondamentali partite sul piano delle relazioni internazionali, sia economiche sia politiche, tra i Paesi. Un ritorno alle fonti, grazie alle quali il lettore potrà farsi un'idea chiara, senza interpretazioni finalizzate spesso a fin troppo facili strumentalizzazioni, delle posizioni del Dalai Lama sui difficili rapporti sino-tibetani e, più in generale, sulla sua visione del mondo e dei legami tra l'uomo e la sua terra. Alla fine, il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace, propone una profonda meditazione sulla relazione tra buddismo e democrazia, in cui si combina il concetto della responsabilità politica dell'individuo con uno stile di vita spirituale.
Questo mio amico è africano, studia qui in Italia grazie ad una borsa di studio e sono mesi che cerca lavoro. Finalmente qualche settimana fa l'hanno chiamato per un lavoro semplicissimo: spiegare a casalinghe, operai,... insomma a tutti coloro che vanno a fare la spesa, in cosa consisteva una nuova iniziativa. Ci siamo incontrati per puro caso e mi ha detto che era felice di avere, seppure per pochi giorni, questo lavoro. Il giorno dopo l'hanno licenziato con una motivazione che definire ridicola è dire poco: "Non parli bene la nostra lingua".
Nonostante sia straniero capisce e parla molto bene la nostra lingua, l'ha imparata anche abbastanza in fretta, quindi questa non può essere la motivazione reale. Infatti io sospetto da mesi, ormai, che lui e un'altra amica non trovino lavoro perché il loro colore di pelle è quello sbagliato.
Nella nostra società si pensa che ormai il razzismo sia praticamente debellato, invece ti ritrovi sotto il naso esempi così palesi, da persone che magari dicono di essere tolleranti e che accolgono tutti ad occupare i posti di lavoro da loro offerti. Purtroppo non è così. Sembra di essere ancora ai tempi di Hitler, quando gli Ebrei erano esclusi dalla vita sociale e politica perché di altra fede religiosa – e non solo –, quando le persone di colore erano le prime usate sul fronte, magari a combattere contro la loro stessa gente, ecc.
Siamo nel 2008 e non dovrebbero esserci discriminazioni, purtroppo esiste ancora gente che giudica dal colore dalla pelle – lo facevo anch'io perché c'è sempre una specie di paura dello straniero, ma se impari a conoscere anche chi è diverso scopri tante cose e puoi ritrovarti amici sinceri che hanno bisogno di aiuto – e non meravigliamoci se poi gli extra-comunitari sono tutti delinquenti, se non gli diamo la possibilità di realizzare i propri sogni e/o di proseguire gli studi nel nostro Paese, è normale che si diano all'illegalità... lo faremmo (e forse lo abbiamo anche fatto) nei loro o in altri Paesi.
In questi frangenti mi vergogno molto di essere italiana e di far parte di una società nella quale un bravo ragazzo è giudicato dal colore della pelle perché è più facile così, anziché parlare, comunicare ed ascoltare chi abbiamo di fronte.
La mia domanda dunque è questa: che cosa si può fare per questi ragazzi? Non sono entrati illegalmente nel nostro Paese, ma sono ragazzi come noi, vogliono essere messi alla pari con noi, non considerati feccia perché hanno un colore diverso o non parlano bene la nostra lingua; studiano e si impegnano per realizzare dei sogni che nei loro Paesi spesso sono irrealizzabili e studiano anche per tornare nei propri Paesi e lavorare.
Ci sono molti italiani onesti, perché non dovrebbero esserci ragazzi di altre etnie che si impegnano per migliorare le condizioni in cui vivono?
Siamo un gruppo di ragazze stanche di vedere il mondo della scrittura andare a rotoli per colpa di gente che non sa scrivere e, probabilmente, neanche leggere. Sembra che queste persone vadano a scuola solo per scaldare la sedia su cui poggiano il loro bel sederino.
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Stanchi delle solite ciofeche che si trovano in giro al giorno d'oggi? In questo spazio potrete trovare alcuni consigli di lettura interessanti per passare qualche ora in modo piacevole e, perché no, anche con i grandi classici.
• Virginia Woolf, Londra in scena, Narrativa Oscar Mondadori
Quarta di copertina:
A Londra Virginia Woolf è nata; a Londra è vissuta per quasi tutta la vita. Londra è la sua passione: una passione nutrita con lunghissime passeggiate e testimoniata, oltre che nei romanzi, nelle lettere, nei saggi, nel diario, dalle "scene" qui pubblicate, che sono un tributo innamorato, una vera e propria elegia, ironica e appassionata, rivolta alla sua città. Scritte di getto nel giro di pochi giorni nella primavera del 1931 su commissione della rivista americana «Good Houseleeping», esse offrono al lettore sei "istantanee" della capitale britannica all'epoca dell'Impero, dal movimentatissimo porto alla vivace Oxford Street, pienda di negozi e di gente, fino ai quartieri di Chelsea e Hampstead, dove abitavano i poeti Carlyle e Keats, e alla House of Commons a Westminster, per finire con l'immagine di un interno borghese. Sei pezzi d'autore, incantevoli per virtuosismo, quasi musicali nella scrittura, fonte di rara suggestione.
• William Shakespeare, Sogno di una notte di mezz'estate, Oscar Classici Mondadori
Quarta di copertina:
Commedia fantastica, tenebrosa come la notte in cui si snoda la vicenda, il Sogno fonde con liberissima immaginazione mitologica greca e mitologia celtica, leggende cavalleresche e folclore inglese, intrighi d'amore e farsesche rappresentazioni teatrali, intrecciando le vicende di due coppie di innamorati che si perdono e si inseguono in un bosco-labirinto, ingannati dai beffardi incantesimi del re degli spiriti. Il mondo dei mortali ed il mondo degli spiriti si riflettono a specchio, realtà e irrealtà si confondono, e in una esaltazione della potenza dell'immaginazione e della teatralità della vita, le metamorfosi, le incertezze gli smarrimenti, le segrete sofferenze e le esplicite crudeltà si annullano e si riscattano nel lungo "sogno" nel quale si dibattono i personaggi.
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